La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
ami ... come? - interruppe il Nebbioso nel pigliargli le mani e ansioso gliele stringendo. - Ti basta un amico? - Solo un amico? ... non più di un
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
alterna il ferro, che tu donavi alle pacìfich'opre, e supplicate a un muto Dio le mani, mani grondanti di fraterna strage, di tè bramosi procombiamo in tè
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
medèsima terra e di un equànime padre. Da ogni parte, baci. Baci al reale diploma, baci alle mani di chi l'avèa apportato e al volto de' marinài. Era
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
selvaggio, con ambo le mani, il capo dal mozzo crine, v'impresse un bacio schioccante, dicendo: Gualdo assassino! - Evviva il Beccajo! - si applaudì
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
ingordigia dell'ira, la lingua, sì ch'ei dovèa ben spesso parlar con le mani, sentìvasi ora di una inesaurìbile eloquenza, che avrebbe messo in un sacco
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
sarà mai il bene dell'altro ... Gualdo! ... la guerra è comune rovina. - Il Beccajo afferrò ambedùe le mani del Letterato, e gliele serrando con ansia
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
, il Nebbioso si nascondeva la faccia con ambo le mani, e fuggìa. Fuggìa, come cacciato dal fiammeggiante brando dell'àngelo di Abele. --- Dalle quali
La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
, crollàndosi l'ùmida notte di dosso e sbadigliando e tergèndosi, con le due mani, il sopore dagli occhi, venne con passo avvolto e col cervello